Dopo 80 mesi di osservazioni grazie all’ausilio del telescopio spaziale Hubble, gli scienziati della NASA hanno pubblicato una mappa dei più avanzati raggi gamma ad alta energia che esistono, mostrando altresì corpi celesti con energie variabili da 50.000 miliardi a 2 miliardi di elettronvolt, con incluse sorgenti di raggi gamma a 360. Tra gli oggetti dello spazio possono essere osservate in questa nuova mappa dei raggi gamma solo la Nebulosa del Granchio, le nebulose a vento e le Eta Carinae, lo spazio di sistema della stella più luminosa. Tuttavia, l’astrofisico ed editorialista per la NASA Ethan Siegel (che ha studiato anche i dati di WISE e del telescopio spaziale Spitzer) ha scoperto qualcosa di ancor più interessante: una fonte sconosciuta di raggi gamma.
Questo scienziato sostiene che il misterioso oggetto osservato nell’Universo potrebbe essere un comune buco nero, oppure una stella di neutroni non pulsante, un plerion o anche una sorgente extragalattica allineata con il piano galattico. “E’ sempre emonzionante – sostiene Siegel, scoprire qualcosa di nuovo. La scoperta, di per sè, è un risultato davvero straordinario, ma la possibilità di ulteriori accertamenti e la successiva identificazione di un altro elemento almeno è una svolta per tutti noi”, conclude Siegel. Ne sapremo certamente qualcosa in più nel corso delle prossime settimane, intanto però il mistero continua ad infittirsi sempre più.