I ricercatori della Mailman School of Pubblic Health della Columbia University hanno scoperto che le donne con la stessa formazione ed esperienza dei loro colleghi maschi, sono nettamente più vulnerabili al rischio di ansia e depressione. Nel complesso le donne hanno quindi quasi il doppio della possibilità rispetto agli uomini di soffrire di queste delicate malattie mentali. In particolare le probabilità che le donne riscontrino questi rischi, rispetto ai maschi, sono 2.5 volte più elevate. Inoltre le donne che sono state vittime del divario salariale hanno, pensate, una probabilità di 4 volte superiore agli uomini di soffrire di ansia, secondo la ricerca pubblicata su Social Science and Medicine (che ha esaminato 22.581 adulti in età compresa tra 30 e 65 anni che lavorano negli Stati Uniti).
Jonathan Platt, un dottorando presso il Dipartimento di Epidemiologia e primo autore dello studio ha riferito che “i nostri risultati mostrano che alcune delle disparità di genere nella depressione e nell’ansia possono essere dovute agli effetti della disuguaglianza nel mondo del lavoro, e non solo. I processi sociali che ordinano le donne in certi lavori, li compensano meno rispetto ai colleghi maschi e creano altresì disparità di genere nel lavoro domestico, con tutte le conseguenza che questo aspetto può portarsi dietro”. Katherine Keyes, assistente del dottor Platt, aggiunge che “i nostri risultati suggeriscono che le politiche devono andare al di là della discriminazione, come ad esempio le molestie sessuali. Inoltre, mentre si crede che le differenze di genere nella depressione e nell’ansia siano biologicamente radicate, questi risultati suggeriscono che tali differenze sono molto più socialmente costruite in modo che si pensasse che questo tipo di disturbi derivino da un trattamento ingiusto”.