Entro 15 anni, in linea di massima nel 2030, la Luna potrebbe divenire territorio abitato dagli astronauti dell’ESA. Sono questi i nuovi piani discussi nei primi giorni di Gennaio a Noordwijk, nei Paesi Bassi, dall’Agenzia Spaziale Europea (l’ESA, appunto). Secondo i media si prevede che la nuova base lunare sostituirà la Stazione Spaziale Internazionale e consentirà altresì ricerche a lungo termine sulla superficie lunare. La base potrà in futuro divenire anche un nuovo cosmodromo per lanciare veicoli spaziali su altri pianeti, tra cui anche Marte. Alcuni rumors riferiscono che la base comprenderà anche un osservatorio spaziale.
Da qualsiasi punto lo si guardi, comunque, si tratta di un piano estremamente ambizioso; come ha spiegato anche il direttore dell’ESA Ian Werner “la Luna è l’unico oggetto spaziale raggiungibile per le missioni su vasta scala in questo momento ma, tuttavia, rimane ancora per larga parte inesplorato. La Luna è l’archivio storico del nostro Sistema Solare”. Secondo i piani dell’ESA la base lunare dovrebbe essere organizzata esattamente come una sorta di villaggio, una costruzione vasta che vedrà impegnati molti altri Paesi. Secondo Werner il suolo lunare è un materiale ideale per la costruzione, trattandosi di regolite.