Dopo le prove dell’esplosione in Corea del Nord di una bomba all’idrogeno moltissime domande sono sorte nella comunità internazionale circa le ragioni e le future conseguenze dell’utilizzo di questi dispositivi. Da un paio di giorni, quindi, non si sente parlare di altro; molti ritengono che l’esplosione della bomba in Corea rappresenti una grande minaccia e, anche se non ha la stessa potenza di una bomba atomica, ha comuque un potere distruttivo, seppur di diverse entità. La bomba atomica (o bomba a fissione nucleare) si basa sulla suddivisione di un nucleo atomico o di due nuclei più piccoli che generano una reazione a catena e rilasciano enormi quantità di energia (come la radiazione gamma e l’energia cinetica).
Di contro, una bomba ad idrogeno (o a fusione nucleare) è un processo in cui diversi nuclei atomici in carica (in questo caso, appunto, l’idrogeno) sono uniti per formare un unico nucleo più pesante che rilascia quantità di energia altrettanto grandi. Tuttavia, per una tale reazione viene richiesto un notevole apporto di energia, che potrebbe essere fornito solo dalla detonazione iniziale di una bomba a fissione. “A causa della complessità di queste strutture, le bombe all’idrogeno sono generalmente molto più potenti rispetto ai loro omologhi nucleari”, riferisce l’esperto. Tuttavia, alcuni scettici, non sono poi così preoccupati dall’esplosione di Pyongyang, in quanto l’impatto dopo il test era simile a quello di una bomba atomica e non a quello di un terremoto di grandi dimensioni.