La fusione dei ghiacci della Groenlandia e il conseguente innalzamento del livello del mare potrebbero subire una brusca accelerata come conseguenza dei cambiamenti recenti della neve e del ghiaccio che ricoprono una vasta area dell’Isola. A rivelarlo un nuovo studio pubblicato di recente sul sito web della rivista Nature Climate Change. I ricercatori, che hanno a lungo viaggiato in Groenlandia per analizzare gli effetti del riscaldamento globale, temono che la capacità di limitare la perdita di massa della calotta di ghiaccio potrebbe essere inferiore, e anche di molto, rispetto alle previsioni iniziali.
Lo strato di Firn (un particolare tipo di neve) è ad ora parzialmente compatto in area groenlandese e si comporta come una sorta di “spugna” quando si verifica la fuoriuscita di acqua in spinta verso la superficie. Durante le ultime spedizioni in Groenlandia e dalle recentissime analisi sul sottosuolo ghiacciato (tra il 2009 e il 2015) è stato osservato che la recente formazione di spessi strati di ghiaccio sulla superficie (che funge da “coperchio”) ostacola l’acqua liquida che intanto tenta di penetrare attraverso il firn, costringendola quindi a rimanere sulla superficie e a generare, altresì, nuovi pesanti strati di ghiaccio. Questo fenomeno non è mai stato osservato in precedenza in Groenlandia, anche se vi sono numerose altre zone che tutt’ora risultano inesplorate.