I paleontologi del Tomsk State University confermano, dopo un nuovo studio condotto in questi ultimi 15 anni, che la causa dell’estinzione dei Mammut potrebbe essere la “fame minerale”. Durante gli scavi nei luoghi di sepoltura dei Mammut (nella regione di Novosibirsk, in Russia) sono stati ritrovati centinaia di resti appartenenti addirittura a sei epoche diverse; due sono morti all’età di 25 anni, uno in un range compreso tra 12 e 25 anni, due sotto i 12 anni e i restanti tra la fase embrionale e 1 anno appena. Dopo aver esaminato gli scheletri degli animali gli scienziati son giunti alla conclusione che il 40% delle ossa dei Mammut soffrivano di qualche importante patologia; in primis la carenza di calcio a confermare ossa molto fragili, mentre altri addirittura erano affette dalla osteolisi (articolazioni erose nella parte superficiale).
Ma che cosa ha provocato negli animali tali importanti cambiamenti nel corpo? Secondo gli archeologi circa 10-14 mila anni fa nell’habitat dei mammut si verificò un processo di desalinizzazione che ha avuto come risultato quello di ossidare il terreno ricco di sale; come conseguenza si è avuta l’evaporazione degli elementi minerali, più marcata soprattutto nel periodo inter-glaciale. Ciò quindi metterebbe nuovamente in discussione la teoria che vede nell’uomo la causa primaria dell’estinzione di questi enormi branchi di mammut che, secondo studi recenti, sarebbe avvenuta circa 20.000 anni fa.