Sfatato dalla ricerca scientifica un altro mito di sempre: essere felici non allunga la vita. Di conseguenza, neanche essere tristi o infelici porta alla morte prematura; però può peggiorare la condizione in cui si è. La ricerca è stata effettuata dall’Università del Nuovo Galles del Sud, Australia, ed è stata pubblicata di recente dalla rivista scientifica Lancet. I ricercatori hanno condotto uno studio su un campione elevato di donne inglesi, a cui sono state fatte delle domande su come era il loro atteggiamento nei confronti della vita e come si sentivano nello specifico: felici o tristi, depresse o ottimiste. Le donne sono state seguite dal 1996 e alcune di loro, naturalmente a distanza di anni, sono decedute. Scisse in due grandi gruppi, felici e infelici /tristi, si è notato come il tasso di mortalità sia pressoché equilibrato.
Comunque è emerso un altro dato interessante: chi era già in una condizione di malattia, e per questo si sentiva triste o infelice, è morto più velocemente, dell’inguaribile malato felice. Quindi, da questo studio emerge che l’essere tristi, di per sé, non comporta nessuna morte prematura; ma sicuramente l’essere felici aiuta ad allungare la vita quando ci sono complicazioni mediche. In ogni caso, non preoccupatevi infelici del mondo la vostra vita non sarà più corta delle persone felici, ma potrebbe essere peggiore.