Kepler-438b non può ospitare la vita umana, uno studio della NASA spiega il perché. A gennaio di quest’anno, fu scoperto un pianeta extrasolare molto simile alla Terra, a circa 470 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Lira. Il pianeta fu chiamato Kepler-438b e venne considerati un gemello della Terra, tanto da far iniziare subito un’analisi dettagliata del pianeta extrasolare. Oggi un gruppo di scienziati dell’Università di Warwick ha pubblicato il resoconto degli studi fatti, annunciando che Kepler-438b è inospitale, non ci può essere vita per come la intendiamo noi.
Sembra, infatti, che il pianeta subisca forti radiazioni dalla sua stella madre, una nana rossa. Queste radiazioni, che si verificherebbe con una certa frequenza e sarebbero dieci volte più intense di quelle del nostro Sole, in poco tempo consumeranno l’atmosfera di Kepler- 438b, rendendolo inospitale. Niente paura, però, rimangono altri sette pianeti che potrebbero ospitare la vita, gli scienziati della NASA continuano fiduciosi la ricerca di un pianeta gemello.