Il Brasile si sta trovando ad affrontare un disastro ambientale senza precedenti. La notizia non è stata molto trasmessa, ma secondo le fonti a scatenare il disastro è stato il crollo di due dighe situate nei pressi di una miniera ferrosa. Il crollo delle dighe e i conseguenti danni della miniera si sono riversati interamente nel fiume Rio Doce portando con loro residui tossici dannosissimi per l’ecosistema e per la vita dell’uomo. Il disastro è localizzato a sud-est del Brasile, 250 mila persone sono rimaste senza acqua potabile e le immagini del sedimento ferroso portato avanti dal fiume sono spaventose.
Fino ad ora i morti ammontano a circa 9, ma le persone disperse sono circa 500. Molte famiglie sono state fatte evacuare subito dopo l’esplosione, risalente al 5 Novembre scorso. Il volume dell’acqua, attualmente presente dopo il disastro è di 60 milioni di metri cubi. Un vero e proprio disastro ambientale che porterà conseguenze gravissime all’ambiente circostante. Il fluido, infatti, una volta che si sarà solidificato diminuirà la fertilità del terreno agricolo. Lo stesso terreno contaminato è stato definito dai ricercatori quasi completamente invivibile, a sostegno di ciò ci sono tutti i decessi di animali avvenuti dopo essere entrati a contatto con il fluido.