Da passatempo a mezzo di comunicazione per il terrorismo. Anche le consolle PlayStation finiscono nel mirino dell’intelligence. Ad essere sotto accusa sono le chat interattive tra i giocatori che, secondo gli specialisti, sono sufficientemente criptate da poter essere usate come strumento di comunicazione tra terroristi. Così la jihad, lungi dall’essere la lotta combattuta nelle caverne delle lande aride dei paesi dell’Asia centrale, oggi approda nei videogames della Sony. All’indomani dei vili attacchi di Parigi, le voci su una possibile comunicazione avvenuta tra i canali della PS4 si sono moltiplicati con un articolo apparso anche su Forbes.
In realtà gli elementi che possono confermare la tesi che gli atti di terrorismo in Francia siano stati organizzati anche sulla chat del videogioco, è tutta da verificare. E’ stato il primo ministro belga poche ore prima dell’attentato, in quella che oggi sembra una beffarda coincidenza, a spiegare ai giornalisti come tra tutte le chat presenti online, quella della PS4 fosse tra le più pericolose; una realtà virtuale nella quale parlare di bombe e di armi può sembrare del tutto naturale.