Quello che oggi chiamano Mar Mediterraneo milioni di anni fa era un’immensa valle desolatamente arida. A rivelarlo è uno studio realizzato dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) a margine di una ricerca che ha visto impegnati gli studiosi di tutto il mondo e pubblicata sulla rivista Nature Communications. Si chiama “Crisi del Messiano” ed indica un particolare periodo, risalente a circa 5 milioni di anni fa, quando il bacino del Mediterraneo venne privato dell’unico sbocco verso l’Oceano trasformandosi in una landa desolata ricoperta da uno spesso strato di sale.
L’obbiettivo, attraverso questa ricerca, è riuscire a prevedere gli sviluppi futuri dell’area con il probabile continuo aumento delle temperature. Ben sessanta perforazioni hanno visto i geologi impegnati nella ricerca di tracce del lontano passato per rintracciare al meglio le cause che hanno visto il Mediterraneo trasformarsi in un deserto di sale. Ma per risalire alla genesi di questo fenomeno bisogna spostarsi ai poli dove il progressivo aumento delle calotte, ha abbassato il livello delle acque compreso quello del Mare Nostrum fino al totale prosciugamento.