XENON1T cercherà di intrappolare la misteriosa materia oscura. Presso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, sotto 1400 metri di roccia, è stato inaugurato XENON1T, uno strumento sensibilissimo per individuare le particelle più sfuggenti dell’universo e capire cosa è la materia oscura. I membri dei 21 gruppi di ricerca internazionali che lavorano al progetto hanno scelto come slogan “illuminare l’oscurità” per descrivere l’esperimento che di propone di far luce su uno dei misteri della fisica contemporanea, ovvero la composizione, la causa e tutto quello che ancora non sappiamo della materia oscura.
Attualmente siamo a conoscenza che la materia oscura è ben cinque volte di più della materia ordinaria che compone tutto ciò che conosciamo, ma questo è un risultato che andrà confrontato con nuovi dai e nuovi esperimenti che dovranno spiegare mole altre cose. Sappiamo anche che la materia oscura esiste, senza emettere o assorbire luce ma, al momento, non comprendiamo ancora quale sia la sua natura. Nei laboratori del Gran Sasso si stanno tenendo esperimenti per spiegare proprio questo: per Elena Aprile, coordinatrice dell’esperimento, la strada intrapresa è quella giusta: “Assolutamente sì, penso che abbiamo, con la cooperazione XENON, uno degli strumenti con più potenziale per scoprire la materia oscura nella forma di particelle nuove. Qui al Gran Sasso sono convinta che se la materia oscura esiste nella XENON1T sarà il primo a scoprirla”.