L’organizzazione meteorologica mondiale (OMM) lancia l’allarme: il surriscaldamento globale si sta portando su livelli mai visti prima. Il fenomeno ha una crescita esponenziale senza precedenti, sebbene molti studi abbiano anche testimoniato che la natura è fatta di cicli e occorreranno moltissimi anni per verificare l’attendibilità di tali teorie. A breve si terrà la COP 21 di Parigi, sperando che in quella sede i 196 delegati dei Paesi coinvolti, trovino un modo per cercare di contenere l’aumento delle temperature. Tra la popolazione lo scetticismo non manca, ma sicuramente ciò che conta in questo momento è tentare una cooperazione internazionale per limitare i danni.
La criticità della situazione, però, è sintomo di una pessima politica ambientale precedente, in quanto i piani nazionali per il taglio delle emissioni si sono rivelati in realtà insufficienti. Secondo le stime, se le temperature continueranno a salire con questa velocità, entro la fine del secolo si potranno avere surplus termici di 3°C, un dato potenzialmente indicatore di catastrofi ed accentuazione dei fenomeni ma, ripetiamo, ci vorranno molti anni affinchè questi studi vengano comprovati ed al momento molti dissentono. In ogni modo, ciclicità o surriscaldamento globale che sia, appare lampante come molti governi non si impegnano a fondo nelle procedure di riqualificazione degli impianti industriali, adottando produzioni energetiche mediante il consumo di carburanti altamente inquinanti.