Anche su Titano il clima è notevolmente cambiato, lo dicono studi comparati della sonda Cassini. Titano è il maggiore satellite di Saturno, è avvolto da azoto e metano (1,6%), che creano un coltre nebbia attorno alla sua atmosfera. La temperatura su Titano è di circa -180°C e la superficie è ricca di bacini di metano e propano allo stato liquido, questo fenomeno si verifica in prossimità dei Poli. La sonda Cassini, con la sua missione alla scoperta di Saturno partita nel 2004, ha avuto il compito di investigare questo particolare satellite. Studi recenti, ora, getterebbero le basi per affermare che la struttura geofisica di Titano si sarebbe modificata, in seguito ad un cambiamento climatico. La sonda Cassini, non potendo arrivare a vedere perfettamente al di là delle nubi che avvolgono Titano, ha comparato la struttura di quelle che sembrano a tutti gli effetti delle dune, con quelle presenti sulla Terra.
Partendo dal principio che aspetti geofisici simili nello Stesso Sistema Solare, creano similitudini certe. Cassini ha trasmesso le onde che percepiva dall’analisi delle dune di Titano e le ha poi comparate con le onde che arrivano dai principali deserti terrestri: dune lineari del Gran Mare di Sabbia in Egitto e Namibi e i mega yardang di Iran e Chad. I risultati identificano nella zona equatoriale di Titano la presenza di dune lineari; poi ci sarebbero altre regioni dove si trovano i mega yardang, formatisi da bacini un tempo liquidi, che hanno condensato il loro contenuto e sono stati erosi dai venti. Questi mega yardang sono lontani dai Poli e fanno, quindi, presupporre che il clima una volta dovesse consentire la presenza di metano liquido anche in altre zone, clima che oggi su Titano è notevolmente cambiato.