Nel 2009 è nata la rete europea per il meteo spaziale, volta al monitoraggio degli eventi meteo dello Spazio e alla loro, pur moderata, previsione. I sensori terrestri e sui satelliti in orbita sono da quell’anno cresciuti in numero e tecnologia. Ora, però, l’Europa raddoppia il suo impegno, finanziando il meteo spaziale e ponendo le basi, entro il 2016, per aumentare da 60 a 140 i prodotti del programma Space Situational Awareness dell’Agenzia Spaziale Europea, ESA. Queste innovazioni potranno permettere previsioni di qualsiasi tipo.
Ad esempio, previsioni sulle attività solari: infatti, si potrà avvisare preventivamente del verificarsi di una tempesta solare, in modo tale da salvaguardare le telecomunicazioni, i trasporti e tutto ciò che si muove su banda elettromagnetica. Oppure favorire il turismo, magari fornendo previsioni esatte di aurore boreali nei paesi del nord Europa,e di conseguenza programmare pacchetti viaggio. Per l’Europa, insomma, la corsa al futuro si gioca anche su questo: sul meteo spaziale.