Grazie alla missione MAVEN la NASA, e dunque tutta la comunità scientifica, è giunta a delle scoperte e conclusioni che rendono Marte un pianeta sempre meno misterioso. Dopo gli annunci di ieri, 5 novembre 2015, oggi si tirano le somme e si fa un quadro general, al fine di aggiornare l’astronomia recente. L’intervento NASA, focalizzatosi soprattutto sul motivo per cui su Marte l’atmosfera si sia gradualmente persa, per colpa dell’esplosioni solari, ha anche sottolineato un altro elemento finora sconosciuto: su Marte ci sarebbero delle stupefacenti aurore boreali.
Più che aurore boreali sarebbe meglio dire aurore ultraviolette, che si estendono nella zona dell’emisfero Nord di Marte, per oltre 60 chilometri verso gli strati più bassi. E’ stata MAVEN a riprendere il fenomeno con dovizia di particolari e ha permesso agli scienziati NASA di sottolineare come non siano aurore boreali determinate dal campo magnetico, dato che su Marte non è presente; bensì sono aurore che si determinano dal campo magnetico residuo della superficie marziale. Un residuo che fan ben pensare ad un passato dove il campo magnetico fosse presente, attorno al pianeta rosso. La sonda MAVEN è ancora in orbita attorno a Marte e la NASA confida in nuove esaltanti scoperte.