Mistero sulla morte di migliaia di antilopi Saiga in Kazakistan. La Saiga è un antilope facilmente riconoscibile per via della sua caratteristica struttura nasale, molto grande e flessibile. Fino a 25 anni fa migrava nelle steppe centro-asiatiche in branchi che contavano tutti insieme oltre un milione di individui, oggi invece vivono in poche aree di Kazakistan, Russia, Mongolia. Dalla metà di maggio a oggi si contavano circa 120mila antilopi Saiga morte in Kazakistan, il che significa circa un terzo della popolazione mondiale. Ma il bilancio ora è stato corretto al rialzo fino ad arrivare ad almeno 211mila esemplari.
L ‘argomento è stato affrontato la settimana scorsa in Uzbekistan con i rappresentanti dei Paesi interessati. Le analisi di campioni di terreno e acqua hanno escluso presenze significative di tossine e inquinanti. Una delle possibili cause sembrerebbe essere un batterio, chiamato pasteurella, presente nelle antilopi in uno stato dormiente. Per il professor Richard A. Kock del Royal Veterinary College londinese, il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature, potrebbe aver indebolito le difese delle antilopi ed essere quindi tra le cause del risveglio del batterio, che si è trasformato in un patogeno letale portando alla morte degli animali. L’aspetto più inquietante è che le morti avvengono in massa: se viene interessata una mandria, non resta vivo nemmeno un esemplare. Riguarda soprattutto le femmine e i loro cuccioli.