Una nuova scoperta potrebbe rivoluzionare la storia, anzi la preistoria del nostro paese. Uno studio realizzato su crani dell’uomo di Neanderthal ritrovati nel sito di Saccopastore, ha rivelato come i resti rinvenuti nel 1929 e nel 1935 siano risalenti a 250mila anni fa. Una datazione molto più antica rispetto a quella effettuata subito dopo il ritrovamento. Un’iniziale analisi dei sedimenti ritrovati nei pressi dei crani aveva portato, infatti, ad una datazione di circa 125.000 anni.
Ma grazie alle nuove tecnologie si è giunti a delle conclusioni del tutto inaspettate, fino a pochi anni fa. E’ stata lo studio degli elementi radioattivi nei sedimenti a spostare la datazione dei crani dell’uomo di Neanderthal. L’origine di questi composti, secondo l’analisi effettuata, va ricercata nel corso della penultima glaciazione. I crani dei Neanderthal sono stati scoperti nei pressi di una cava di ghiaia del fiume Aniene, la loro datazione sposta quindi la presenza dell’uomo di Neanderthal a Roma ad un’epoca di 250mila anni fa.