L’Istituto Max Planck di fisica del Plasma, in Germania, è il principale protagonista della scoperta che rivoluzionerà la storia dell’astrofisica. I ricercatori sono in attesa, infatti, di dare il via al più grande reattore a fusione nucleare che si sia mai costruito nella storia del mondo, il W7_X. Uno dei primi esempi di reattore stellare, del valore di 1.100 milioni di dollari, costruito grazie alle nuove tecnologie. Probabilmente l’accensione della macchina avverrà prima della fine di questo mese, secondo “Science”.
Se volessimo mettere a confronto questa nuova macchina con il Tokamak, il vecchio dispositivo necessario per le reazioni a fusione nucleare e soprattutto necessario per gli esperimenti a fusione fredda, dovremmo riconoscere che questo è un dispositivo in grado di generare grandi quantità di energia ottenendo la fusione di particelle di plasma. Nel mondo possono essere calcolati più di una dozzina di Tokamak e per molti aspetti molti scienziati li ritengonopiù produttivi dei nuovi reattori stellari. Ciò che contraddistingue i nuovi reattori a fusione nucleare è proprio la loro capacità di contenere il plasma per lunghi periodi di tempo, così da poter permettere agli scienziati di produrre grandi quantità di energia. Inoltre i nuovi reattori superano i problemi di sicurezza che il Tokamak invece potrebbe portare all’interno di un’azienda.