Quando si pensa ad un gigantesco buco nero, la prima cosa che viene in mente è che sia nero. In parte è così: il buco nero non permette né il riflesso della luce esterna su di sé, né ne produce. Eppure non è sempre così: il buco nero è capace di creare una luce, così potente e violenta, da essere vista anche a milioni di anni luce di distanza. E’ quello che hanno catturato, i telescopi di nuova generazione Swift e NuStar, al quartier generale della NASA. Gli scienziati hanno potuto osservare il buco nero Markarian 335, distante 325 milioni di anni luce da noi. Mentre studiavano il gigantesco buco nero, hanno assistito a quella che viene chiamata “eruzione“. Un evento folgorante, che ha illuminato l’Universo e ha fatto restare gli esperti a bocca aperta. La teoria che c’è dietro a queste eruzioni è molto incerta, come tutto ciò che riguarda i buchi neri.
L’ipotesi più accertata è che il buco nero, producendo in continuazione raggi X, faccia fuoriuscire, disponendole attorno a sé, particelle energetiche. Queste particelle di energia stazionerebbero per qualche tempo intorno al buco nero, come fosse una corona. Rientrando in contatto con gli stessi raggi X, esplodono in maniera violentissima. Alla fine la corona verrebbe risucchiata nuovamente dal buco nero, che ripeterà lo stesso processo. Il buco nero Markarian 335 ha eruttato la sua corona ad una velocità superiore al 20% di quella della luce. Uno spettacolo incredibile che ha illuminato l’Universo giungendo fino a noi.