E mentre la NASA si prepara a lanciare la missione TESS nel 2017 ( con l’obiettivo di scoprire nuovi mondi), alcuni scienziati dell’Università di Washington hanno elaborata un sistema, o meglio una scala di valori, per classificare i pianeti, al di fuori della nostra orbita solare. Pianeti che sarebbero in grado di permettere la sopravvivenza del genere umano. Si tratta di studi fatti in base ai risultati dei nuovi potentissimi telescopi, come Kepler, e si basano su tre valori fondamentali: la percentuale di suolo roccioso, l’orbita del pianeta e la sua capacità di trattenere calore.
Niente da invidiare alla storia narrata nel film, campione di incassi, Interstellar dove l’umanità era costretta a cercare un altro mondo, perché questo era ormai diventato inospitale. Certo, nella realtà non siamo ancora arrivati a quel punto, ma prevenire è meglio che curare e questo la NASA lo sa molto bene. Nel 2017, infatti, partirà il progetto, finanziato tra gli altri anche da Google, TESS (Transiting Explanet Survey Satellite), con la sua opera di ricerca e chi lo sa, un giorno, colonizzazione.