Una vera e propria catastrofe quella che ha colpito l’area del nord dell’Afghanistan a cavallo con il Pakistan. Abitazioni devastate, frane, crolli di edifici, strade impraticabili è lo scenario che da apocalisse che caratterizza una regione molto vasta, difficilmente raggiungibile e caratterizzata da una forte presenza tribale. Sono 260 i morti per il terremoto solo nella zona di Khyber Pakhtunkhwa e nella aree a settentrione del paese. Centinaia di militari impegnati nella missione di liberare le strade dalle macerie.
Ventisette le arterie di comunicazioni liberate per raggiungere i vari villaggi, come riferiscono le autorità militari, che hanno annunciato di aver ampliato la capacità degli istituti ospedalieri militari. Sono le aree di Badakhshan, Takhar, Baghlan, Parwan, Nangarhar e Kunduz ad aver subito i danni maggiori per il terremoto. In totale i morti, secondo alcune stime iniziali, sarebbe 340 mentre i feriti superano le duemila unità. La scossa, di magnitudo 7,3, è stata chiaramenta avvertita anche in India e in gran parte del Pakistan. I talebani, in un comunicato ufficiale, hanno annunciato che offriranno il massimo supporto ai soccorsi.