Nuovi elementi del tutto inaspettati emergono su Stromboli. Un’equipe di ricercatori del Laboratorio di Geofisica dell’Università di Firenze ha studiato a fondo la struttura del vulcano e le eruzioni rivelando degli aspetti del tutto inediti. Uno delle nuove scoperte riguarda le colate di lava che, fino a poco fa, si credevano provenienti da un magma posizionato ad una certa profondità, ipotizzata tra i sette ed i dieci chilometri, con le effusioni che si incanalavano nelle bocche laterali.
Ma un’attenta analisi di elementi essenziali come la deformazione del suolo e le scosse di terremoto, ha rivelato come le eruzioni dello Stromboli siano scatenate da un magma che, in stragrande maggioranza, è già presente nella struttura dello Stromboli, anche nella parte alta. A ciò ne consegue che l’eruzione è direttamente collegata all’azione della forza di gravità con un’effusione che sarà più forte della bocche inferiori dello Stromboli, per poi diminuire man mano che si sale in altezza.