Una nuova pelle che permette di riacquistare il senso del tatto. E’ il risultato delle ricerche di un gruppo di studiosi dell’Università di Stanford, del Centro di Ricerca di Xerox e dell’Università di Boston che hanno realizzato la prima “pelle artificiale“. Un composto che, attraverso una serie di sensori di pressione organici formato di nanotubi di carbonio, riesce a inviare ciò che avverte al cervello. Un’innovazione davvero importante per tutti coloro che, in seguito ad incidenti o amputazioni, si trovano privi di un arto.
È attraverso l’utilizzo di plastica e gomma che la pelle artificiale riesce a captare la pressione inviando le informazioni al cervello. Il composto si divide in due strati: uno in grado di rilevare le varie informazioni, mentre quello inferiore che traduce i segnali elettrici della superficie trasportandoli al cervello. Insomma un sistema che permetterà a chi ha una protesi di avere nuovamente la sensibilità tattile e il contatto con il mondo circostante.