Dal rosso al blu al candore bianco dei ghiacci. I colori di Plutone hanno letteralmente lasciato senza fiato gli studiosi di tutto il mondo incuriositi da una varietà cromatica mai riscontrata nel Sistema Solare. La superficie del pianeta nano è stata ricostruita dalla ricercatrice italiana Silvia Protopapa, dell’Università del Maryland attraverso le informazioni e le foto inviate fino ad ora dalla sonda New Horizons. La composizione eterogenea di Plutone era un dato di fatto anche se una tale varietà di colori ha stupito davvero tutti.
Tutto sta nel materiale che compone la crosta con i vari gas come il metano o l’azoto allo stato solido, che ricoprono vaste aree del pianeta nano. Così si passa dai colori chiari e brillanti, spesso verso il blu, dei due poli alle colorazioni vicine al rosso delle aree equatoriali. L’estrema varietà del pianeta è data anche dal succedersi di aree completamente diverse con vaste pianure interrotte da enormi altopiani; una serie di strutture che indicherebbero anche una certa “vivacità geologica” del pianeta.