Inondazioni, siccità, innalzamento del livello dei mari. Sono solo alcune delle conseguenze di El Niño nell’area tropicale dell’Oceano Pacifico. Un fenomeno climatico che in media si verifica ogni cinque anni, ma con significative modifiche dell’incidenza che va dai tre ai sette anni. Ma quello che interesserà l’area nel periodo che va da dicembre e gennaio di quest’anno potrebbe avere delle conseguenze davvero devastanti.
A lanciare l’allarme è il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’ONU che, senza risparmiare mezzi termini, ha definito le possibili conseguenze di El Niño come una “catastrofe umanitaria“. Saranno oltre quattro milioni gli individui che, a causa di El Niño, rischiano di soffrire di mancanza di acqua. Una scarsità delle risorse idriche che già in larga parte si sta verificando in Papua Nuova Guinea, Figi, Tonga e nella Isole Salomone con danni irreparabili al settore dell’agricoltura in zone che, negli ultimi mesi, sono già state duramente colpite da violente tempeste tropicali.