Anche sulle cometa il giaccio si ritira e si espande a seconda dell’esposizione al Sole. E’ la 67P Churyumov – Gerasimenko a registrare questo fenomeno attentamente osservato dallo spettrometro Visible InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer (VIRTIS) installato a bordo della Sonda Rosetta. Si tratta di un movimento continuo del ghiaccio nel nucleo del corpo celeste: una dissoluzione che avviene, con estrema puntualità, ogni volta che la sonda si espone ai raggi solari per formarsi nuovamente appena quella particolare area ritorna all’ombra.
“Un fenomeno che tiene in vita la cometa” come ha dichiarato Maria Cristina De Sanctis dell’INAF, tra le promotrici dello studio pubblicato successivamente sulla famosa rivista “Nature”. L’evaporazione del ghiaccio, ribattezzato “trasformista“, coinvolge uno strato di alcuni centimetri di profondità che attraversa il corpo della cometa passando tra i vari buchi ed arriva in superficie, dove ritorna allo strato solido nel caso in cui quell’area, nel frattempo, sia tornata all’ombra.