E’ un vero e proprio allarme quello che emerge analizzando i dati diffusi dal Wwf Italia nel rapporto ‘Ghiaccio bollente’ recentemente ufficializzato dall’associazione ambientalista. Il rapporto riguarda infatti le conseguenze sui ghiacci del pianeta legate ai cambiamenti climatici e le ripercussioni sulla vita e le abitudini degli animali ma anche dell’uomo. Tra i dati presenti uno ci riguarda decisamente da vicino poichè riferito alle Alpi, la cui superficie dei ghiacciai si è drasticamente ridotta del 40% in soli 50 anni. E’ infatti passata dai 519 km quadrati del 1962 a soli 368 km quadrati. Ma le Alpi non sono l’unica area del pianeta che sta risentendo gravemente dei cambiamenti climatici: Artide e Antartide sono interessate dal fenomeno di riduzione delle superfici ghiacciate a causa di un aumento delle temperature doppio rispetto ad altre aree della terra.
Per quanto riguarda i ghiacciai alpini invece, oltre alle Alpi anche Patagonia, Himalaya, Alaska, Kilimangiaro ed Urali sono interessati da una drastica riduzione dei ghiacci e, di conseguenza, del serbatoio di acqua dolce per i mesi caldi. Un problema da non sottovalutare, come ricorda il Wwf ricordando che dal ghiaccio dipendono non solo le risorse idriche ma anche la mitigazione del clima, l’equilibrio degli oceani e non da ultimo le emissioni di gas serra. Se il processo non verrà invertito a farne le spese potrebbe essere l’uomo, sempre più minacciato dall’innalzamento dei mari con 370 milioni di persone che abitano nelle metropoli costiere seriamente minacciati, dal momento che almeno il 70% delle coste mondiali rischia di venire sommerso. Entro il 2050 inoltre potrebbero scomparire anche due terzi di animali come balene e orsi polari, la cui sopravvivenza dipende dalla presenza del ghiaccio.