In questo momento al Sud Italia si sta formando una depressione molto significativa, con valori pressori prossimi alla soglia dei 1000 hPa. Osservando le ultime emissioni modellistiche, ci rendiamo conto che nelle prossime ore sussiste il rischio della formazione di un TLC, un tropical like cyclones, un mini ciclone mediterraneo. Per TLC si intende un vero e proprio uragano ma a scala decisamente ridotta (e quindi molto meno intenso): i TLC sono fenomeni tipici del Mediterraneo, dato che il nostro mare non è abbastanza grande o in grado di raggiungere temperature superficiali dell’acqua tipiche degli oceani, di conseguenza lo sviluppo di uragani e cicloni è escluso. Possono però formarsi delle profonde depressioni in grado di dar luogo a criticità atmosferiche, raffiche di vento ad oltre 140 km/h, nubifragi e mareggiate importanti, e queste depressioni prendono il nome di TLC, tropical like cyclones.
I TLC sono molto intensi, trattandosi di depressioni a “cuore caldo” come gli uragani, in grado di causare fortissimi venti attorno al centro, ed in qualche caso possono raggiungere una potenza tale da essere classificati come “categoria 1” (uno dei più intensi fu il TLC Marco che causò gravissimi danni sulla Puglia nel 1996). In questo caso il TLC si formerebbe a largo del Mar Ionio, e gran parte dell’Italia non riceverebbe fenomeni intensi. Se la formazione del ciclone mediterraneo dovesse andare in porto, si formerebbe una bassa pressione ben più profonda nel cuore del Tirreno, con mareggiate e venti molto intensi a largo, mentre i temporali potrebbero raggiungere le coste di Calabria, Basilicata, Puglia, Grecia occidentale ed Albania.