E’ il cervello che ci spinge a mangiare, in modo compulsivo, i dolci. A sostenerlo sono degli studiosi dell’Istituto di Psicologia dell’Università di San Paolo Mangabeira. Gli esperimenti condotti sui roditori hanno dimostrato come l’assunzione di zucchero, o comunque di sostanze dolci, possa rappresentare, per il nostro cervello, una sorta di ricompensa. Insomma un funzionamento del tutto simile a quello che si attiva quando si assumono sostanze stupefacenti. Uno speciale collegamento tra due aree del cervello spingerebbe ad una volontà sempre maggiore di consumo di alimento con una notevole presenza di zucchero.
E’ la corteccia prefrontale che con il nucleo accubens, due aree coinvolte nella sensazione di ricompensa, a portare la dipendenza dallo zucchero. Lo studio, come detto, ha analizzato il comportamento dei topi di laboratorio ai quali sono state somministrate delle quantità costanti di zucchero. Con il passare del tempo si è notati come gli animali fossero interessati da atteggiamenti di impazienza e frenesia, in attesa della loro dose di zucchero con un notevole aumento della quantità di dopamina nel cervello; un comportamento del tutto simile a quello dei tossicodipendenti.