Ci vorrà ancora mezzo secolo prima che l’uomo scopra nuovi pianeti abitabili. A dichiararlo è l’astronomo Stéphane Udry che, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia RIA Novosti, si è mostrato ancora scettico sulla possibilità di una scoperta imminente di un pianeta idoneo ad ospitare la vita. L’elemento di notevole difficoltà, secondo Udry, è che i mezzi fino ad ora disponibili permettono lo studio dei soli pianeti cosiddetti “giganti gassosi“; corpi celesti che non hanno le condizioni adatte per ospitare la vita. Si tratta di una voce sicuramente attendibile; Udry è, infatti, specializzato nella ricerca di pianeti extrasolari.
Fu proprio l’equipe dell’astronomo svizzero a scoprire, nel 2007, Gliese 581d, il pianeta extrasolare più vicino alla Terra. La distanza di questo pianeta è di 20 anni luce nel sistema della stella Gliese 581, una nana rossa nella costellazione della Bilancia. E’ fu sempre Udry a scoprire, nel 2011, 85512b, un altro pianeta posizionato nella costellazione della Vela ed allora indicato come uno dei maggiori candidati per ospitare forme di vita per le tante caratteristiche in comune con la Terra.