Sono diverse le ipotesi legate al particolare e misterioso ritrovamento in una zona chiamata Arkaim, nota come la Stonehenge Russa. Qui gli archeologi hanno riportato alla luce un teschio con una forma particolare, allungata, e immediatamente si acceso il dibattito in merito alla sua origine. Chiaramente le prime voci, come spesso accade nel caso si ritrovamenti particolari ed inconsueti, hanno subito parlato di forme di vita extraterrestri ma gli scienziati hanno spento sul nascere queste supposizioni cercando una spiegazione razionale legata alla forma particolare del cranio.
La zona, poco distante dall’attuale città di Chelyabinsk, nella Russia centrale, è stata caratterizzata in passato dalla presenza di diverse tribù e proprio ad alcune loro usanze potrebbe essere riconducibile la forma del cranio; secondo gli esperti infatti in alcuni casi la testa dei bimbi appena nati veniva fasciata con il proposito di deformarla, e lo confermerebbe il fatto che questo ritrovamento non è l’unico ma i ritrovamenti sono legati a diverse tribù tra loro non collegate. Le prime analisi sul teschio scoperto in Russia hanno permesso di accertare che è di una donna vissuta tra le moderne terre di Ucraina, Kazakistan e Russia meridionale, in buono stato di conservazione. Secondo la ricercatrice Maria Makurova la forma è allungata “perché la tribù legava le teste dei neonati con della fasce. Era chiaramente una loro tradizione“.