Un’intera città rischia di sprofondare e di essere in larga parte coperta dal mare. E’ Bangkok, capitale della Thailandia, già al centro di inondazioni che si verificano con ormai una certa periodicità. Ma entro poche decine di anni la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente tanto che ad oggi Bangkok è considerata una delle città più a rischio in tal senso. Da un lato infatti l’enorme quantitativo di edifici alti, oltre 200 quelli con più di 20 piani ed 8000 quelli tra gli 8 e i 20 piani, sta spingendo la città verso il basso, insieme alle linee ferroviarie elettriche; dall’altro vi è la scarsa altitudine, sia di Bangkok che delle vicine province, comprea tra mezzo metro e due metri sul livello del mare.
A completare il tutto vi è l’intensivo sfruttamento delle falde acquifere che rimangono prive di acqua portando il terreno a calare progressivamente. Non è chiaro come arginare o risolvere questo problema. Witthaya Kulsomboon, a capo del comitato di esperti che ha realizzato uno studio commissionato dal governo e presentato recentemente, ritiene che la situazione sia ormai irreversibile e che entro il 2030 parte della capitale thailandese potrebbe sprofondare e rimanere costantemente sommersa dall’acqua. Tra le possibili soluzioni vi sono il rafforzamento delle protezioni anti inondazioni, che hanno però costi esorbitanti (14 miliardi per una messa in sicurezza completa). Non si esclude anche la possibilità di spostare l’intera capitale in un altro luogo più alto.