Articolo di Francesco De Innocentis – Curiosity, il rover atterrato su Marte il 6 agosto 2012, in questi giorni ha rivelato una notevole quantità di silice in una roccia. Si tratta di un composto di silicio ed ossigeno (conosciuto anche come diossido di silicio o, più comunemente, quarzo) che potrebbe permettere la conservazione di eventuale materiale organico esistito sul pianeta. “Non si sa mai cosa aspettarsi su Marte” ha affermato Roger Wiens, Principal Investigator della ChemCam che monta il rover, uno strumento in grado di rilevare una roccia ad una distanza di 7 metri, vaporizzarne una parte per poi analizzarne lo spettro.
Quella in cui è avvenuto il ritrovamento è senza dubbio una zona interessante nella quale sarà senz’altro necessario tornare per approfondire gli studi. Pochi giorni fa Curiosity si è reso protagonista di un caso veramente molto interessante, la scoperta ha interessato un’area molto vicina a quella presa in esame oggi, in quell’occasione il rover ha fotografato una roccia a forma di scheletro umano.