Se ne parlava da anni, dal 2003, ma ora la teoria del big rip è quella maggiormente accreditata riguardante la fine dell’universo è quella del big rip, ovvero la lacerazione e la distruzione dall’interno. Tutto è iniziato con il “modello cosmologico” ormai accreditato da tutto il mondo scientifico, vale a dire con il big bang di 13,7 miliardi di anni fa, una gigantesca esplosione che ha scagliato a distanza inimmaginabile enormi quantità di materia ed energia, poi condensata sotto forma di stelle, pianeti, galassie e tutte le altre meraviglie attualmente conosciute e sconosciute che occupano l’universo.
Si sta discutendo molto su quale potrebbe essere la fine dell’universo, la teoria attualmente più in voga nel mondo scientifico è quella della lacerazione della stessa materia dall’interno, un grande strappo, che potrebbe esserci tra 22/23 miliardi di anni. Ma cosa succederebbe dopo l’eventuale lacerazione? Il nulla, e questa parola rappresenta la massima espressione agghiacciante possibile. Ora un gruppo di ricercatori dell’Università Vanderbilt di Nashville, Tennessee, sostiene di avere le prove a sufficienza per dimostrare che l’universo finirà con una grande lacerazione. La teoria precedente era quella del Big Cruch, grande collasso, ovvero che l’energia cosmica tutt’ora in espansione ai bordi esterni dell’universo perderebbero gradualmente velocità e spinta, fino a contrarsi, riavvicinarsi ed annichilirsi.