L’Isola di Santa Maria in Cile, un paradiso per gli uccelli che vi nidificano in tutta sicurezza e tranquillità, ha una particolarità che la rende diversa da quasi tutte le altre isole conosciute nel mondo: sembra incredibile, ma a causa di terremoto di magnitudo molto superiore all’ottavo grado della scala Richter, essa può comparire e scomparire, e l’ultimo caso è avvenuto molto recentemente. Nel corso degli ultimi due secoli l’Isola di Santa Maria è scomparsa e riemersa a seguito di un terremoto di magnitudo 8.5 della scala Richter nel 1835 e con il recente terremoto di magnitudo 8.8 della scala Richter registrato nel 2010.
Per eseguire queste ricerche sono stati presi in esame i diari del capitano del famoso brigantino Beagle, ovvero Robert Fitzroy, colui che accompagnò Charles Darwin in giro nel mondo. Nel diario, si legge dagli studi di Robert Wesson pubblicati sulla rivista Nature Geoscience, Fitzroy ha scritto che poco dopo la visita dell’isola di Sana Maria nel 1835 ha trovato resti di pesci e mitili morti sulla superficie dell’isola, segno che a causa di questi terremoti c’erano stati grossi movimenti del terreno, valutabili anche di 3-4 metri, ma dopo l’ultimo terremoto del 2010, l’isola di Santa Maria è sprofondata solo di 1.4 metri, segno che forse il sollevamento è terminato.