Nel corso degli ultimi giorni, grazie ad enti ufficiali e ai privati, sono state effettuate diverse rilevazioni e scoperte nello spazio. Una delle più importanti è stata quella della piramide sul pianeta nano Cerere ad opera della Sonda Dawn, e proprio mentre sui nostri cieli si sta consumando un’avvincente congiunzione tra Luna, Giove e Venere, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) rende noto della scoperta del più grande buco nero mai individuato nella nostra galassia, la Via Lattea.
A diffondere le prime immagini e notizie relative a questo enorme buco nero sono stati dei Telegrammi Astronomici (Atel), ossia la rete di passaparola tra astronomi più famosa del mondo. Si tratta di un immenso buco nero, dal nome provvisorio di GS2023+338, la cui massa è dieci volte più grande di quella del Sole, e dalla piccola stella V404 Cygni, che in questi giorni è sotto l’attacco del buco nero. Piccola postilla: la stella è stata scoperta 25 anni fa dal satellite giapponese Ginga, ma poi si è “spenta” e non si è più vista fino a questa settimana, a causa delle emissioni molto forti dovute alla presenza di questo buco nero. Si tratta di un vero e proprio super-buco nero, osservato grazie allo strumento Ibis sul satellite Integral dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che è stato in grado di rilevare i raggi gamma nei pressi del buco nero. Ora andranno effettuate delle rilevazioni più accurate, ma è anche probabile che la coppia composta dal buco nero e dalla stella Cygni sia addirittura l’oggetto cosmico più brillante mai osservato nel cosmo, perfino 50 volte più brillante della nebulosa del Granchio.