Il violento terremoto del 25 Aprile scorso in Nepal, di magnitudo 7.9 della scala Richter, ha cambiato la geografia e la topografia di intere zone del Nepal, con la formazione di nuove piccole fallate a causa di frane, sbarramenti di fiumi e torrenti e crolli di interi versanti di colline. Anche se ora le scosse di terremoto sono di magnitudo decisamente inferiore, nei prossimi anni si sentiranno ancora le conseguenze di questo sisma, seguito poi da un terremoto di magnitudo 7.4 della scala Richter il giorno 12 Maggio, con frane e smottamenti.
Stando ad uno studio emerso dal China Daily, il primo dei due terremoti (responsabile tra l’altro di quasi 10.000 morti) ha spostato la cima del monte Everest di circa 3 centimetri verso Sud-Ovest, mentre in 10 anni prima del terremoto si era spostato di 40 centimetri verso Nord-Est, proprio nella direzione opposta. Il secondo terremoto non ha invece provocato alcun cambiamento nella forma della montagna. Attualmente, a causa delle drammatiche valanghe che hanno distrutto alcuni campi base, provocando la morte di almeno 18 persone, non sono molti gli scalatori che si stanno cimentando sul tetto del mondo, meteorologicamente parlando non è neanche il momento adatto per farlo.