Bere fa male, questo si sa: crea dipendenza, altera le funzioni cognitive, altera la realtà, crea gravi problemi di salute che possono ricorrere per anni e anni. Nel solo anno 2014, in Italia, sono stati ben 775.000 i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni a ricorrere, anche saltuariamente, ad alcool o birra (in totale il 5,7% di tutti gli under 18 in Italia beve con il solo intento di ubriacarsi). A rivelare questi drammatici dati è il Centro Nazionale di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, che rivela anche come l’alcol sia la prima causa di morte per i minori di 24 anni in Italia, così come è la prima causa diretta o indiretta di incidenti stradali o disabilità dovuta ad essi.
I numeri sono stati resi noti durante la presentazione della campagna del Ministero della Salute “Alcol snaturato”. I maschi prediligono l’assunzione della birra (recentemente è stato scoperto che le bionde fanno bene!) mentre le ragazze vanno più sui superalcolici e gli shottini. Tra questi dati raccolti è emerso che il 22% dei ragazzi sotto ai 24 anni che fanno eccessivo uso di alcool sono quelli che hanno almeno un genitore che già ne fa uso eccessivo. Altro dato fortemente allarmante è quello del consumo di bevande alcoliche lontano dai pasti, a stomaco vuoto, nel momento peggiore possibile per bere, in quanto l’organismo assimila benissimo queste sostanze, dunque l’ubriacatura è molto più facile di quando non si beve a stomaco pieno, anche nei soggetti robusti.
A destare preoccupazione è il fenomeno del binge drinking, ovvero tutti coloro che bevono per socializzare e sentirsi grandi e maturi: niente di più falso, perchè seguire la massa e fare quel che gli altri fanno è tutto che essere maturi! Il fenomeno è grave, perchè il bere per socializzare sta conquistando via via i giovani al di sotto dei 14 anni (ma i soldi per bere dove li trovano?), cosicché il 17% di tutti i casi di sbornia che giungono al pronto soccorso riguardano ragazzi e ragazze sotto i 14 anni di età. Malgrado questo, l’Italia è uno dei paesi messi meglio in tutta l’Unione Europea, per quanto riguarda il consumo di alcool pro-capite e i casi di ubriacatura tra gli under 24.