Nel corso degli ultimi tempi sono stati ideati numerosi metodi per combattere l’obesità, alcuni con l’uso della chirurgia plastica, alcuni mediante l’utilizzo di tecniche di medicina alternativa, altre ancora con metodi sperimentali, spesso proposti da luminari e da dottori di fama internazionale. Ora è arrivata una trovata che potrebbe rivoluzionare il campo della medicina alternativa, in particolare contro l’obesità: il sogno di tutti sarebbe quello di sentirsi pieni ed aver mangiato molto poco, ebbene, con la pillola del “pasto immaginario” forse questo problema potrebbe essere risolto! Si tratta di una pillola che sarebbe in grado di simulare una vera e propria abbuffata, sebbene noi in quel frangente avremo ingerito una semplice pillola che ci farebbe sentire con lo stomaco pieno.
L’idea della pillola è venuta agli studiosi dell Salk Institute di La Jolla, California, quando hanno messo a punto un efficace composto che sarebbe in grado di imitare il meccanismo del mangiare e del sentirsi pieni. I risultati di questa ricerca sono stati forniti sulla rivista Nature Medicine, ed a breve si attende una sperimentazione anche sull’uomo. La speranza di medici e scienziati è quella di fornire ai pazienti umani una pillola che induca il senso di sazietà e riduca lo stimolo della fame, facendoci evitare di assumere cibo in eccesso solo per golosità. La chiave di questo esperimento della pillola in grado di simulare un pasto, è rappresentata dalla feraxamina, un composto sintetizzato che attiverebbe numerosi processi, in particolar modo quello della produzione di acidi bilari da parte del fegato, e la riduzione del livello di glucosio nel sangue, processi che avvengono generalmente quando al nostro cervello giunge il segnale che siamo sazi. La feraxamina avrebbe dunque il compito di mandare segnali al cervello, facendo in modo che le calorie vengano bruciate velocemente, anche in assenza di cibo. Questi segnali vengono mandati solamente quando il nostro stomaco è pieno, e la nuova pillola avrebbe il privilegio di farci sentire pieni, anche se abbiamo mangiato poco, spingendo la produzione di questi composti ed alcuni processi. Ma attenzione, la pillola non sarebbe in grado di sostituire il nostro pranzo: nel caso entrasse in commercio in futuro, c’è comunque il bisogno di continuare a mangiare, riducendo le dosi ma assumendo sempre proteine, carboidrati ed altre sostanze che ci permettono di crescere sani.
L’esperimento della pillola è stato tentato sui topi: ad essi è stato somministrato sui topi, per cinque mesi ed ogni giorno. I risultati sono stati sorprendenti, in quanto si è osservata una diminuzione dei livelli di colesterolo nel sangue, oltre che una netta diminuzione dei livelli di grasso corporeo. Malgrado la minore assunzione di cibo, la temperatura corporea dei roditori si è mantenuta alta, a conferma del proseguo del metabolismo, tutto questo grazie all’assunzione della pillola. La funzione della pillola è dunque semplice: dopo aver assunto un pasto minimo, la pillola entra in gioco e fa si che la sensazione di stomaco pieno arrivi molto prima del previsto, ma allo stesso tempo il corpo umano reagisce come se stessimo continuando ad assumere cibo.