Previsioni meteo più precise: nuovi supercomputer dal 2018

Tutti noi ci siamo chiesti come mai, sebbene siamo alle soglie del 2015, le previsioni meteo non sono ancora molto accurate e presentano un grosso margine di incertezza, specialmente per il medio e lungo termine, mentre possono esserci degli errori grossolani anche nel brevissimo termine. Questo perchè l’atmosfera è un sistema caotico, in cui è possibile stabilire alcune linee di tendenza che, per via dell'”effetto farfalla” (se una farfalla sbatte le ali a Tokyo, a New York può piovere), possono esserci notevoli stravolgimenti e cambiamenti che possono alterare la linea di tendenza prescritta. L’effetto farfalla sarebbe la dimostrazione più efficace per indicare il fatto che le previsioni meteo non possono essere precise al 100%: si possono avere grandi cambiamenti, se si sommano piccolissimi effetti ed un concatenarsi di eventi in tutto il Pianeta, anche se minimi, sulla tendenza delle previsioni meteo, ecco perchè non è possibile avere ancora la certezza su che tempo farà nel corso della prossima settimana o anche più a lungo termine. 

Previsioni meteo più precise: nuovi supercomputer dal 2018

Previsioni meteo più precise: nuovi supercomputer dal 2018

Per questo motivo, gli scienziati ed i meteorologi di tutto il mondo si stanno ponendo l’obiettivo di migliorare considerevolmente i metodi usati per le previsioni meteo, e si punta naturalmente sulla tecnologia e sullo spazio: dal 2018 saranno istallati ben 4 supercomputer di ultimissima generazione su 6 satelliti meteorologici, i meteosat di terza generazione, che saranno lanciati tra circa 3 anni. Migliorare le previsioni meteo significa mappare meglio il territorio, per comprenderne l’orografia e gli effetti che possono comportare ad un temporale o ad una perturbazione, classificare i diversi tipi di fulmini ed individuare le zone in cui, statisticamente, c’è maggiore frequenza di nubifragi ed alluvioni-lampo. Il progetto è stato voluto da Massimo Violante, del Dipartimento di Autonomia e Informatica del Politecnico di Torino, in un progetto coordinato da Thales Alenia Space Italia. Nel progetto collaborano anche l’università di Roma Torvergata, l’ESA, l’INFN e Sanitas Eg. Il fine di questo progetto non è migliorare le previsioni meteo e dirci, all’improvviso, se pioverà tra 12 giorni con un margine di incertezza dello 0%, ma fornire maggiori strumenti per gli scienziati ed i meteorologi che giorno dopo giorno eseguono questo lavoro con passione e dedizione, a scapito di una popolazione che pretende l’impossibile, senza comprendere quanto questo mestiere sia ancora impreciso ed estremamente complesso da fare.