Arriva dal Nicaragua, e promette grandi cose: stando alla ong olandese di San Ramona de Matagalpa, azienda responsabile di ben 19 piantagioni di caffè del paese centroamericano. Stando alle ultime novità che giungono dal Nicaragua, gli scarti ed i fondi del caffè potrebbero essere molto utili nella produzione del biogas. Questa organizzazione è in grado di produrre abbastanza biogas da alimentare i fornelli delle cucine, utilizzando solamente le acque di scarto della produzione del caffè, estraendo il metano prodotto dalla fermentazione degli scarti di caffè. Le esalazioni da scarti sono spesso nocive e producono un alto tasso di inquinamento, ma se ciò viene eseguito in ambienti chiusi, si possono utilizzare per alimentare un generatore e produrre gas, anzi, biogas! Utile ed estremamente economico.
Unire l’utile al dilettevole: eliminare l’inquinamento
“Purificare” ed utilizzare gli scarti del caffè per produrre biogas sarebbe una vera e propria svolta. Si tratterebbe di generare una nuova fonte energetica rinnovabile e relativamente pulita, soprattutto perchè si convertirebbe qualcosa di sgradito in qualcosa di utile, ovvero si eliminerebbero le emissioni di gas nocivo in favore di biogas. Inoltre, si avrebbe la possibilità di convertire alcuni impianti alla produzione di biogas, smaltendo gli scarti di caffè e di altri composti simili altamente inquinanti. Il progetto ha avuto successo nella cooperativa La Hermandad, ma si spera che il macchinario inventato per la conversione di scarti di caffè in biogas possa giungere anche in altri impianti. Si tratterebbe di qualcosa di veramente innovativo, dato che per ogni 1.3 milioni di sacchi di caffè si ha l’inquinamento prodotto da 20.000 auto. Fino a qualche tempo fa, l’unico modo per sbarazzarsi delle acque nocive prodotte dagli scarti era riversare tutto ciò nei fiumi, provocando danni all’ambiente ed alla salute. Nel corso dei prossimi giorni cercheremo di conoscere meglio questo meccanismo che consente la produzione di biogas dai fondi di caffè.