La neve è qualcosa di indescrivibile, un fenomeno che affascina chiunque di noi, per via della sua leggiadria, del suo fascino, del richiamo al periodo natalizio (impossibile non associale il Natale alla neve!), del suo colore puro e dei disagi con scuole chiuse a causa di abbondanti nevicate. Nel Febbraio del 2012, in Italia si è verificata un’irruzione di aria gelida proveniente dai Balcani, il cosiddetto Burian, e la neve dopo tanti anni è tornata sulle coste del Lazio e della Toscana, imbiancando Roma in due distinte occasioni. Gli studenti della Capitale hanno provato l’ebrezza di saltare le scuole causa neve, e questo non succedeva dal lontano Febbraio del 1986, mentre al Nord e sulle coste del versante adriatico, la neve in pianura è un fenomeno molto ricorrente, che si verifica praticamente ogni anno, specialmente in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, ma sono frequenti le nevicate fin sulle coste di Romagna, Veneto, Marche, Abruzzo e Molise, così come sulla pianura della Toscana e su parte della Liguria. Ma cos’è veramente la neve?
Che cos’è la neve?
La neve si forma nello strato di atmosfera chiamato “troposfera”, che va dal suolo a circa 12 chilometri di altezza. Si forma quando in questo strato la temperatura è ben inferiore allo zero, valori termici che consentono la formazione di cristalli di ghiaccio che iniziano a precipitare verso il suolo. Può capitare che il cristallo di ghiaccio precipitino a velocità notevole verso il suolo, non trasformandosi in fiocchi di neve, ma quasi sempre essi raggiungono il suolo allo stato di pioggia o neve, a seconda dello strato termico a ridosso del suolo. Per avere della neve è necessario che ci siano precipitazioni violente, intensi moti verticali (e dunque temporaleschi), bassa umidità al suolo ed uno strato di aria gelida in quota, ma tutto questo deve anche essere supportato da un’area di bassa pressione al suolo, altrimenti si avrebbe freddo con cielo sereno. La neve cade al suolo con temperature superiori o inferiori allo zero, cade spesso senza problemi con +2/3°C, ma in particolari condizioni può cadere con temperature di partenza anche di 7/8°C, a patto che ci sia un temporale in arrivo, o la neve sia trasportata dal vento. Non è assolutamente vero che se non ci sono +0°C non può nevicare, così come non è vero che se fa troppo freddo non nevica (in Siberia con -50°C ed oltre, come nevicherebbe altrimenti?), ma è possibile che a volte, malgrado temperature leggermente al di sotto dello zero, cada pioggia o gelicidio: questo è dovuto spesso alla presenza di uno strato caldo ed umido che attraversa la troposfera a metà altezza, oppure con una forte inversione termica.
La straordinaria forma della neve
Perchè non ci sono due fiocchi di neve identici? Perchè la neve è composta da sei “petali” perfettamente simmetrici tra loro? Sono domande interessanti che quasi tutti ci siamo fatti prima o poi nella vita. La risposta è semplice, e risiede nelle differenti condizioni ambientali in cui il fiocco di neve, o il cristallo di ghiaccio, si trovano. Due cristalli di ghiaccio assumono una determinata forma anche in base alla distanza dei vari cristalli di ghiaccio tra di loro, che ne determina l’accrescimento o la riduzione delle rispettive dimensioni. La simmetria interna del cristallo di neve è perfetta, esagonale, e la formazione del cristallo avviene in un ambiente variabile in termini di temperatura, umidità e pressione, che anche essi possono incidere sulla forma, la dimensione o la stessa esistenza del fiocco di neve. In genere i sei bracci del fiocco di neve crescono bene in un ambiente spazialmente e temporalmente variabile in termini di temperatura ed umidità, quindi la struttura è sostanzialmente molto simile e simmetrica tra loro. La più piccola differenza di temperatura, anche di pochi millesimi di grado in pochi millimetri, fa si che il fiocco di neve sia sempre diverso da un suo simile, perchè è quasi impossibile trovare le stesse configurazioni, anche infinitesimalmente piccole, che siano ripetibili nello stesso istante. Un ultimo dato che contribuisce alla teoria dell’inesistenza di fiocchi di neve identici è quello che ogni cristallo è composto da migliaia e migliaia di molecole d’acqua, che di conseguenza possono creare delle geometrie e degli incastri eccezionalmente diversi gli uni dagli altri.