Le autorità sanitarie che hanno insistito per la proclamazione di campagne antifumo hanno spinto le ricerche a trovare delle relazioni fra il fumo e la perdita del cromosoma Y negli uomini.
All’inizio di quest’anno è stato condotto uno studio condotto da Lars Fosberg e Jan P Dumanski dell’Università di Uppsala per analizzare la probabilità che l’uomo ha di sviluppare tumori negli organi produttivi. Gli scienziati hanno notato che la perdita legata all’età del cromosoma Y è frequente nelle cellule ematopoietiche normali.
Lo studio ha dimostrato come la perdita del cromosoma Y negli uomini indebolisca le difese immunitarie, aumentando quindi rispetto alle donne la possibilità di tumore. In questo modo le prospettive di vita dell’uomo fumatore sarebbero minori rispetto a quello delle donne fumatrici, con accentuati aggravamenti in proporzione alla quantità di sigarette consumate, con miglioramenti in caso di ex fumatori. Ora gli scienziati stanno cercando di capire se la “perdita della mascolinità” sia dovuta anche allo stile di vita, problemi di pressione, diabete e consumo di alcool.
In che modo la perdita del cromosoma Y può aumentare il rischio di tumori?
Per gli scienziati il meccanismo non è ancora chiaro, l’ipotesi è che le cellule del sistema immunitario vengano indebolite dalla perdita del cromosoma Y diventando meno attive nei confronti del tumore, perdendo quindi la loro funzione, meno capaci di combattere le cellule malate.