Samantha Cristoforetti è giunta nello spazio, a bordo della Iss, la Stazione Spaziale Internazionale, dopo mesi e mesi di intensi preparativi: hurrà! Samanta Cristoforetti è la prima donna italiana ad andare nello spazio, un vanto per il nostro Paese. Samantha, trentasettenne originaria di Malè, Trentino-Alto Adige, ha dovuto sbaragliare la concorrenza di oltre 9.000 candidati molto preparati e motivati, eppure è là, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, un vanto per l’Italia e la scienza italiana, ma non interessa molto. Noi stiamo scrivendo quest’articolo, perchè sappiamo per certo che l’argomento non è di interesse generale, ma ci proviamo ugualmente: in Italia la scienza è importante, la ricerca è importante, ma ciò che più conta è essere italiani, ed avere una nostra connazionale a bordo della Stazione Spaziale Internazionale rappresenterebbe per chiunque un motivo di orgoglio.
Ma in un paese in cui quello che conta è solo lo sport, la polemica ed i propri interessi, questa notizia di Samantha Cristoforetti non era abbastanza meritevole, anzi, molte delle principali testate giornalistiche nazionali non ne hanno neanche parlato in prima pagina. Noi pensiamo che sia una vera e propria sconfitta celebrare un record così importante come quello della prima donna italiana nello spazio. Ancor più spiacevoli sono le critiche nei confronti di Samantha Cristoforetti sul suo aspetto fisico, sulle sue conoscenze scientifiche e sulle sue eventuali raccomandazioni. La verità è che questo è solo uno dei tanti casi di decrescita culturale del nostro Paese, un Paese che esporta cervelli ed importa un livello culturale ormai in discesa libera. Stessa storia per la Sonda Rosetta, stessa storia per il lancio di Luca Parmitano, se ne parlò poco o nulla, ma in quel caso l’argomento ottenne un crescente interesse per via delle straordinarie immagini fotografiche che Parmitano regalava ai suoi fans. Abbiamo perso la voglia di imparare, di apprendere e di meravigliarci: ormai non c’è quasi più nulla che ci susciti meraviglia, fascino o curiosità per quanto riguarda il mondo scientifico. Importa solo di aggiornare il nostro profilo Facebook e messaggiare su Whatsapp. Non possiamo imporre l’idea di seguire costantemente Samantha Cristoforetti o di iscriversi al corso di Fisica, ma lasciamo una semplice riflessione ad i nostri fan: cosa ci rimarrà se nel corso dei prossimi anni ci limiteremo al nostro mondo, senza affascinarci di quelle piccole cose che, fino a pochi anni fa, ci faceva sognare con la testa? Il discorso sarebbe lungo, molto lungo, ma mi limito a dire questo breve concetto: abbiamo perso il senso della realtà, non sappiamo più vedere qualcosa di fantastico perchè siamo tutti troppo occupati a piegare la testa sui nostri costosi smartphone. Diceva un proverbio: si stava meglio quando si stava peggio? A voi la risposta.