Il gigantesco Beelzebufo: la rana mangiasauri preistorica

un primo piano di una rana cornuta ha chiazze marroni sulla pelle e gli occhi sporgono

Nel mondo preistorico, una delle scene più memorabili ci porta a osservare un piccolo Masiakasaurus che gioca spensierato lungo la riva, quando improvvisamente viene afferrato nelle fauci di un enorme anfibio predatore. Questa bestia è nota come Beelzebufo, una gigantesca rana mangiasauri che un tempo popolava l’attuale Madagascar.

Ma quanto era grande esattamente Beelzebufo? Nel 2008 è stata descritta basandosi su una collezione di fossili che indicavano una taglia sufficientemente imponente da meritare il nome scientifico Beelzebufo ampinga. Il nome deriva dal greco Beelzebub, che significa “diavolo”, e dal latino bufo, che significa “rospo”, mentre ampinga è un omaggio al suo cranio corazzato. Questa rana poteva crescere fino a circa 41 centimetri di lunghezza e pesare più di un neonato umano.

Per rendere più chiara l’immagine di Beelzebufo, la Professoressa Susan Evans delle Bioscienze dell’UCL ha spiegato che questa rana, parente dei rospi cornuti attuali, sarebbe stata grande quanto una palla da spiaggia leggermente schiacciata, con zampe corte e una grande bocca.

Si ritiene che Beelzebufo possa essere stata la più grande rana che abbia mai popolato il nostro pianeta, vissuta circa 65-70 milioni di anni fa durante il Cretaceo superiore, in contemporanea con una variegata schiera di dinosauri. Questo la poneva in una posizione privilegiata per cacciare e nutrirsi di piccoli animali, come insetti, lucertole e forse anche piccoli dinosauri appena nati o giovani.

una rana cornuta che morde una barra per testare la sua forza di morso rispetto a quella di beelzebufo
una rana cornuta che morde una barra per testare la sua forza di morso rispetto a quella di beelzebufo
A Lappin et al Scientific Reports, CC BY 4.0

Uno studio sulla forza del morso ha utilizzato i parenti delle rane cornute come modello per testare l’ipotesi che Beelzebufo potesse cacciare prede di dimensioni considerevoli. Confrontando la forza e la morfologia della mascella di queste rane con le misure di Beelzebufo, lo studio ha concluso che questa rana preistorica aveva la capacità di cacciare una varietà di prede di grandi dimensioni, inclusi piccoli/giovani coccodrilli e dinosauri non aviani.

Immagina la scena: un teropode predatore che perde i suoi piccoli contro una palla da spiaggia arrabbiata. Un’immagine devastante e umiliante, che ci fa riflettere sulla brutalità e la competizione nella natura preistorica.

Links: