Il mistero dell’intelligenza del Tyrannosaurus rex svelato

Un nuovo studio confuta l’ipotesi che il T. rex fosse simile a un babbuino, suggerendo invece somiglianze con un coccodrillo intelligente. L’analisi critica dei metodi di studio e l’importanza di considerare il comportamento dei rettili moderni per comprendere meglio il passato.

uno scheletro fossile di t-rex in mostra
Chi ha bisogno di essere una scimmia intelligente quando puoi essere un terribile lucertola? (N Rotteveel / Shutterstock.com)

Un recente studio del 2023 ha sollevato l’ipotesi che il Tyrannosaurus rex potesse essere stato altrettanto intelligente di un babbuino, basandosi sull’analisi delle scatole craniche ossee. Tuttavia, questa teoria è stata ora confutata da un nuovo articolo che suggerisce che il T. rex potesse essere più simile a un gigantesco coccodrillo intelligente.

Il team internazionale di 11 scienziati che ha condotto il nuovo studio ha esaminato attentamente i metodi utilizzati nel precedente studio del 2023 per stimare le dimensioni e il conteggio dei neuroni nei cervelli dei dinosauri. È emerso che la metodologia utilizzata era poco affidabile, portando a una stima errata del conteggio dei neuroni e delle dimensioni del cervello, mettendo in evidenza le sfide legate alla traduzione dell’endocasto.

L’endocasto, come spiegato dal dottor Kai Caspar, è un calco della cavità interna della scatola cranica e non corrisponde esattamente al cervello stesso. Nei rettili viventi e nella maggior parte dei dinosauri estinti, il cervello occupa solo una parte della cavità cranica, rendendo l’endocasto diverso dalle reali dimensioni e forma del cervello.

Secondo gli autori dello studio, il semplice conteggio dei neuroni non è sufficiente per valutare l’intelligenza di un animale estinto. Per valutare l’intelligenza, sarebbero necessarie prove anatomiche sulle dimensioni e le proporzioni del cervello e dei suoi componenti, che possono essere dedotte dagli endocasti.

Un calco di una scatola cranica di Tyrannosaurus rex presso il Museo Australiano, Sydney.
Un calco di una
Matt Martyniuk (Dinoguy2) – Lavoro proprio, CC BY-SA 4.0, tramite Wikimedia

Il dottor Darren Naish ha sottolineato l’importanza di considerare il comportamento dei rettili moderni e le tracce fossili per immaginare il T. rex come un animale sociale con legami a lungo termine, capace di comportamenti cooperativi e esplorativi.

Il T. rex visse alla fine del Cretaceo superiore, tra 69 e 66 milioni di anni fa, ma la nostra comprensione di come viveva e si comportava è limitata dall’incompletezza del registro fossile. Nonostante le sfide, la paleontologia continua a progredire, offrendo nuove prospettive e scoperte straordinarie.

La nostra visione del passato geologico è in costante evoluzione, ma è importante sfidare gli stereotipi e riconoscere che gli animali estinti erano altrettanto capaci, se non di più, di quelli attuali. Il T. rex potrebbe non essere stato un babbuino intelligente, ma piuttosto un formidabile coccodrillo, e questa prospettiva apre nuove possibilità di comprensione del mondo antico.

Lo studio è stato pubblicato su The Anatomical Record.

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