Fin dalla sua scoperta, risalente all’inizio del 2016, il misterioso Pianeta Nove ha spinto gli scienziati a cercare quelle che sono nuove prove che ne confermerebbero, di fatto, l’esistenza. Ora, l’astronomo Mike Brown del Caltech, sostiene di aver trovato ulteriori prove per sostenere questa ipotesi. Il Pianeta gigante ‘nascosto’, molto probabilmente, si trova nei bordi del nostro Sistema Solare ed è 10 volte più massiccio rispetto alla Terra, è gassoso ed ha caratteristiche molto simili a quelle di Urano o Nettuno. Nel corso della passata settimana Mike Brown ha twittato una foto che mostra la scoperta di un oggetto eccentrico (Kuiper Belt, KBO); nel post Brown sottolinea la scoperta di questo KBO, confermando altresì l’esistenza del Pianeta nove. Il KBO in questione è ‘uo3L91’, mostrato con una linea blu nel grafico da lui postato; questa scoperta è stata fatta grazie ad un sistema di rilevazioni Outer Solar (Ossos), sul Canada-France-Hawaii Telescope.
Il Pieneta nove è orientato in senso opposto dagli altri pianeti, quindi è fuori dal grafico, vestro destra; “non ho ancora effettuato delle statistiche – conferma Brown – ma ho il sospetto che le probabilità di avere un colpo di fortuna sono pari o inferiori al 001%”. V’è da dire, almeno fino ad ora, che non è stata presentata alcuna prova conclusiva circa l’esistenza del Pianeta nove, ma un certo numero di ricercatori ha intrapreso nuovi studi per comprenderne, effettivamente, la reale presenza. La più convincente, per il momento, è un recente studio condotto da alcuni scienziati della University of Arizona, che hanno osservato l’elevata eccentricità degli oggetti lontani dalla Fascia di Kuiper (KBOs). Essi suggeriscono i loro strani percorsi orbitali, rilevando che questi oggetti hanno attraversato i percorsi con il Pianeta nove fino ad un certo punto. Gli scienziati, altresì, ritengono che Pianeta nove tracci un’orbita molto allungata, che le permette di impiegare fino a 20.000 anni per fare un solo viaggio intorno al Sole.