Clima, continua l’impoverimento dell’ozono sopra l’Artico

La concentrazione di emissioni di anidride carbonica e di altri inquinanti in atmosfera, in combinazione con il rigido Inverno, ha creato un enorme buco nello strato di ozono sopra l’Artico. I climatologi temono che entro la prossima Primavera la luce del Sole possa ulteriormente aggravare una situazione di per se già particolarmente delicata. Da quando è entrato in vigore, nel 1989, il protocollo di Montreal per la protezione dello strato di ozono sono state altresì ridotte le emissioni di fumo brumo composto e di cloro. Tuttavia, la presenza di queste sostanze chimiche scompare lentamente dall’atmosfera, ma non abbastanza velocemente per arrestare l’effetto che produce sullo strato di ozono sulla regione antartica, inverno dopo inverno.

Artico

Clima, continua l’impoverimento dell’ozono sopra l’Artico

L’Artico, dunque, è sempre più minacciato, anche in considerazione del fatto che l’Inverno 2015-2016 è stato molto freddo e questo ha causato un aumento della concentrazione di acido nitrico. Alcuni ritengono si tratti di una vera e propria catastrofe naturale, perchè causa la formazione di nubi dai colori particolarmente brillanti nelle latitudini settentrionali; nuvole queste che possono di contro catalizzare reazioni chimiche. Questo problema verrà aggiunto, in Primavera, anche alla luminosità della luce solare, che guadagnerà molta intensità; di conseguenza, l’espansione dell’ozono sopra l’Artico potrà raggiungere dimensioni da record e paesi come l’Eurasia e il Canada (quelli più a nord) rischiano di ricevere molte più radiazioni rispetto a prima.