El Nino, l’anomalo riscaldamento delle acque superficiali del Pacifico, ha raggiunto valori da record in queste ultime settimane e probabilmente andrà a classificarsi come il fenomeno più intenso degli ultimi anni, immediatamente dopo l’evento del 1997. I recenti avvenimenti meteorologici estremi, come alluvioni, siccità o super tornado, son proprio collegati al super El Nino 2015 che, in un certo qualmodo, ha fatto sentire i propri effetti anche sul clima europeo (come non rammentare il lunghissimo periodo anticiclonico che ha coinvolto l’area euro-mediterranea tra Novembre e Dicembre). Ma ora le cose stanno per cambiare e, a detta degli esperti, nel secondo trimestre di quest’anno il fenomeno subirà un lento, ma graduale indebolimento.
Secondo i meteorologi australiani a metà del 2016 l’ENSO (l’ìndice che misura l’intensità di El Nino) passerà in territorio neutro e i successivi, futuri effetti si avvertiranno nel medio-lungo termine. Non è escluso che nei prossimi mesi le acque superficiali tendano a raffreddarsi in maniera rapida e marcata, dando così vita al fenomeno completamente opposto, la Nina. La NASA, intanto, ha avvertito che gli effetti dell’impatto di El Nino son stati meno pronunciati rispetto a quelli verifcatisi nel 1997, tutt’ora considerato come l’evento più intenso della storia.